Paolo Mussat Sartor entra nel lavoro degli artisti, penetrando dentro gli interstizi temporali e spaziali dell’opera prodotta, documentandola nei suoi passaggi. Il risultato è sempre un’immagine attenta a trasmettere anche l’eticità dell’arte come fare, un nuovo modo di mettersi degli artisti di fronte alla creazione.
1978, Achille Bonito Oliva
Paolo Mussat si forma, come fotografo, all’interno di un contesto molto particolare (nell’ambito di un contesto), in un “luogo” che tende a caratterizzare la qualità stessa dello sguardo. Questo “luogo” è la galleria torinese di Gian Enzo Sperone, che egli frequenta pressoché quotidianamente tra il 1968 e il 1975.
La galleria Sperone era nell’Italia e nella Torino di allora, un vero e proprio laboratorio di idee nel quale si incontravano, discutendo della propria ricerca, uno straordinario di artisti tra i quali Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Mario e Marisa Merz, Emilio Prini, Pier Paolo Calzolari, Giorgio Griffa, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Salvo e Gilberto Zorio. Non si può prescindere, nell’accingersi a valutare il lavoro di Paolo Mussat Sartor, dal considerare il rapporto intellettuale e umano che egli ha intrattenuto e ancora intrattiene con alcuni di questi artisti.
Il giovane fotografo, appena ventenne, viene chiamato a “documentare” l’irripetibile stagione creativa dell’Arte Povera, a fotografare performance, installazioni precarie e opere realizzate con materiali effimeri.
Mussat Sartor oltre agli artisti dell’Arte Povera operanti nell’ambito della Galleria fotografa numerose altre figure leggendarie dell’arte italiana del secondo Novecento come Dino De Dominicis, Enrico Castellani, Giulio Paolini, Mario Schifano, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Enzo Cucchi, Luigi Ontani, Emilio Vedova, Marco Gastini, Luigi Mainolfi e un nutrito gruppo di artisti internazionali quali Joseph Beuys, Daniel Buren, Arman, Joseph Kosuth, Richrad Long, Christo, Tony Cragg, Lawrence Weiner, Douglas Huebler, Robert Barry, Brice Marden, Gilbert e George, Sol Lewitt, Cy Twombly, Bruce Nauman, Walter Demaria, Jan Dibbets, Hamis Fulton.
Andrea Bellini
Commenti recenti